Se c’è una cosa che mi imbarazza terribilmente, è scrivere di me.
Da qualche anno sono molto concentrata sulle mie immagini, cercando di far parlare loro al posto mio, e scrivere in maniera fluida non troppe parole che narrino chi sono, credetemi… è faticosissimo.
Ma c’è una cosa della quale son convinta: esser se stessi è sempre la scelta migliore.
Seguirò il mio istinto, come sempre, e in maniera molto semplice scriverò queste righe per
raccontarmi.
Vivo nella provincia di Ferrara, sono mamma di due bambine, Carlotta e Clara, e ho trovato il coraggio di seguire questa predisposizione per la fotografia dopo una forte delusione lavorativa non molto tempo fa, ovvero nel 2011.
Mi iscrissi al mio primo corso quando ancora allattavo la piccola. Un bravissimo marito, si occupava delle bimbe, mentre io cercavo di capirci qualcosa tra tempi e diaframmi.
Dopo qualche corso di base, corsi di storia della fotografia e analogico, nella mia città, mi iscrissi alla Shoot Institute di Bologna per intraprendere un percorso formativo che mi preparasse in maniera più approfondita al mondo del lavoro.
Nell’aprile del 2013 aprii la mia attività. Ricordo l’emozione di quel giorno come fosse ieri.
Continuavo a ripetermi “sono una pazza”..e ora, a mente fredda quando ci ripenso, aggiungo dopo quel “sono una pazza”, un fiero “..per fortuna!!”
Nonostante studiai fotografia di moda, uscendo con ottimi voti, quasi subito mi accorsi che non era esattamente quello che volevo fare e che non mi sentivo poi così a mio agio in quel settore.
Arrivavo da un’esperienza decennale nel campo della vendita, della vetrinistica e comunicazione visiva. Affascinata dalla meticolosa cura del dettaglio delle immagini pubblicitarie, credevo fosse quello di cui mi volevo occupare; trasferire le mie conoscenze di tecniche di vendita di un prodotto, sulla fotografia di moda cercando di vendere un “mood”, uno stile.
Ma i Visual Merchandising, delle aziende per cui lavoravo, mi hanno sempre insegnato, e io ne sono fermamente convinta, che prima di vendere qualsiasi prodotto, bisognava essere in grado di vendere emozioni. Trasportare il cliente, catturarlo attraverso sensazioni visive, abbattere le barriere tra consumatore e venditore, fidelizzarlo. Facendogli trovare, oltre al prodotto, un ambiente piacevole dove lui si possa sentire facilmente a proprio agio.
Le emozioni erano alla base di tutto, dunque. Le emozioni sono alla base di tutto.
E io avevo bisogno di una fotografia che mi aiutasse ad esprimere tutta la mia gioa di vivere.
Senza riserve, senza affanno e senza preoccuparmi di altro.
Credo che questo lavoro debba rispecchiare prima di tutto noi stessi, ed io sono una persona semplice e spontanea che si commuove di fronte alle semplici e bellissime cose di tutti i giorni, che da valore al tempo che vive, alle cose vere e tangibili.
Piano piano, dirottai quindi tutte le mie emozioni e sensazioni su una fotografia che mi rappresentasse fino in fondo. Una fotografia spontanea, che potesse regalare, alle persone comuni, gioia.. fotografando, e fermando così il tempo per loro, in quegli avvenimenti importanti e unici delle loro vite: matrimoni, bambini e famiglie.
In fondo, adesso che ci penso, non ho mai cambiato lavoro. In questo modo, con questa fotografia, continuo a vendere emozioni.
Ecco…ce l’ho fatta. Ho scritto qualcosa che “venderò” al mio web-designer come la biografia da inserire nel sito.
Ora guardate le mie immagini. Loro vi sapranno raccontare altro. Quello che a parole non riesco a dirvi…